Urbino e il suo modo di vivere cambiano tutti!!!
La città ti entra dentro e finisce che non ne puoi fare più a meno…
Le campagne di comunicazione degli Atenei italiani sono volutamente delle strizzate d’occhio al marketing delle iscrizioni. Volti di giovani potenziali iscritti e slogan che parlano di talento ed istruzione, di fame di futuro e realizzazione […]
La composizione dei manifesti è ispirata al cortile del Palazzo Ducale, con le sue scritte e le sue finestre.
“La segreteria e poi Magistero. Passo sicuro tra i piani letterati, A, B, C, D, E, Aula Magna,
Aula sospesa, sospesa come gli occhi di Germano, che non si capacitano, ed ancora oggi io con loro,
di tale leggera evoluzione di cemento in metri e metri d’altezza.”
Urbino resta inviolabile o offerta soltanto alle ragioni della poesia che non appartengono né alla memoria degli uomini né alla violenza delle cose.
il rapporto formativo tra regista e attore è una delle principali filiere attraverso cui si può cercare di ricostruire – o narrare –, a mio avviso, la storia della regia sulle scene d’Occidente.
“Questa era Urbino.
L’unica città capace di fare “cielo a sé”. Tanto odiata.
E tanto amata.
…questo forse avrei scritto tra qualche tempo, nel ripensare ad Urbino
e ai miei vent’anni, se solo avessi camminato per le sue strade una mattina con un mazzo di fiori rossi tra le braccia e una corona d’alloro in testa.”
“Prego affinché le torri di Urbino continuino a rimanere per sempre erette e che questa piccola città rimanga ciò che è stata per secoli, un luogo pieno di civiltà, un locus di arte e di erudizione, un luogo dove gli studiosi e i cittadini possano continuare ad inseguire ciò che Yeats ha chiamato una volta la grande opera dell’intelletto spirituale.”